Questa settimana un’amica mi ha riportato questa frase: “Già faccio fatica a dire quello che penso, quello che sento, in più mi si critica anche!” L’amica in questione mi stava riportando una faticosa conversazione con una persona cara.
Abbiamo riflettuto insieme su come si possono ricevere o dispensare critiche ad altri.
La critica di per sé ci può far sentire in difficoltà in un determinato momento. La differenza sta nella qualità stessa della critica che ci viene rivolta. Ci sono tipi di critiche diverse.
Una critica è costruttiva quando tende al miglioramento, al benessere o all’aiuto dell’altra persona. Può anche suscitare una sensazione di ansia, nell’altra persona ma il fine della critica è assolutamente fornire una sorta di sostegno.
Una critica è manipolativa quando intende colpire, provocare imbarazzo, ansia fini a sé stessi.
Saper riconoscere e conseguentemente saperci difendere dalle critiche manipolative è di fondamentale importanza.
Proviamo ad esempio a pensare nel contesto familiare o lavorativo o scolastico a situazioni in cui veniamo costantemente sminuiti, svalutati da critiche che ci fanno sentire inadeguati, incompetenti, sbagliati o “stupidi”. Che fine fa la nostra autostima in queste situazioni?
Ecco perché diventa importante saper riconoscere quali sono le critiche manipolative: per poterci difendere ed attivare strategie che ci aiutino a non abbassare l’autostima che abbiamo di noi stessi.
Frasi come: 1. “Esci pure se vuoi, ma sappi che io non sarò tranquilla per tutto il tempo.” 2. “Sei sempre il solito. Con te non si può mai parlare”, contengono critiche manipolative.
Nel primo caso la critica non viene esplicitata, la si può intuire e diventa un vero e proprio ricatto al fine di instillare sensi di colpa. Nel secondo caso la critica generalizza il comportamento, non si riferisce ad un fatto specifico.
Come attivare strategie di difesa? E’ innanzitutto importante saper riconoscere questo genere di critiche perché, banalmente ma in realtà non è così banale, se non capisco che in quel momento mi stanno “attaccando” difficilmente potrò difendermi e penserò che mi trovo in quella situazione perché è solo ed esclusivamente colpa mia.
Facciamo caso alle critiche che ci vengono rivolte: tendono a farci sentire o divenire persone migliori? allora possiamo anche stare in quella momentanea sensazione di imbarazzo; oppure tendono a sminuire la nostra persona? in questo caso, se sappiamo riconoscerle, possiamo anche rispondere in modo assertivo senza che la nostra autostima venga scalfita.
Serve allenamento? Sì! Buon esercizio.
Giuseppina Lanfredi Counselor
(Bibliografia: “Mi vado bene?” – Giannantonio)