Counseling e Creatività: quando non trovo le parole

Ci sono giorni in cui mi piacerebbe saper scrivere. Scrivere come sanno fare gli scrittori e le scrittrici che amo, quelli che, per intenderci, ti portano con loro nei loro mondi oppure ti danno la possibilità di viaggiare in nuovi spazi.

Ci sono giorni in cui sento che dentro ho parole ed immagini che vorrebbero uscire ma si attorcigliano, si increspano, creano onde, salgono e scendono, impetuose, ma non si formano e mi sento affogare, sopraffare.

Ci sono giorni in cui i pensieri vorticano nella mia testa così fitti e bui che non lasciano spazio alla luce, alla leggerezza.

Ti sei mai sentita/o così’?

In questo lungo periodo di solitudine forzata incontro clienti on line. Spesse volte il solo ascolto per loro è già una valvola di sfogo. L’ora fissata vola, per entrambi .

Ci sono momenti in cui il solo ascolto non è sufficiente per far emerge parole, quelle parole che si attorcigliano, che si riconcorrono ed allora ci viene in aiuto la creatività.

Creatività in un colloquio di counseling non equivale a “dover creare” un’opera d’arte, creatività significa utilizzare strumenti che possano permettere al cliente di creare qualcosa di suo, che dica qualcosa di sé e l’osservazione di ciò che si viene a creare permette di riflettere, di guardarsi da un altro punto di vista e quante belle condivisioni nascono e scaturiscono, quante scoperte e riscoperte, quanti incontri si fanno.

Quando non trovo le parole, le parole possono trovare me, e le posso guardare, ascoltare ed accogliere..

G.L.

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