Ognuno di noi, fin dalla più tenera età, inizia a custodire i propri ricordi e con essi inizia a costruire la sua personalità, ricordo dopo ricordo, mattone dopo mattone. Alcuni ricordi ci sembrano indelebili, altri più sfumati. Con il tempo cerchiamo di dare loro un senso, un valore, decidiamo anche dove collocarli nella nostra storia. Ce li raccontiamo, li narriamo ad altri, diamo a certi ricordi valenze nuove e li arricchiamo di significati.
Vi siete mai chiesti perché ricordiamo alcuni determinati episodi della nostra vita ed altri li scordiamo più o meno rapidamente?
I nostri ricordi sono legati alle nostre emozioni. Più intensa sarà l’emozione legata ad un particolare ricordo, più intensamente lo legheremo a noi.
Memoria ed emozione sono concetti strettamente legati, che condizionano il nostro presente ed hanno un profondo peso sulla nostra felicità attuale.
I ricordi, soprattutto se legati ad un momento di sofferenza, di dolore o di angoscia possono anche purtroppo diventare una prigiona da cui è difficile uscire. Possono pietrificarci in un determinato periodo del nostro passato, possono diventare preponderanti, possono con forza invadere il nostro presente, inquinandolo. Questo può accadere anche con alcuni ricordi legati ad emozioni positive che possiamo rischiare di rielaborare in negativo e di viverli di conseguenza con nostalgia, rammarico e senso di sofferenza per un’apparente felicità perduta.
I ricordi invece dovrebbero essere compagni di strada nel nostro presente, accompagnarci nelle nostre scelte, a volte guidarci ma non dobbiamo cadere nella trappola di considerarli verità assolute o sentenze su noi stessi perché son sempre filtrati anche dal racconto che negli anni ne facciamo.
Il problema non è ricordare il passato ma vivere costantemente nel passato. Ricordare il passato, legato a ricordi positivi o apparentemente negativi ma che ci hanno insegnato qualcosa di importante, può essere molto utile ed importante per ricaricarci di nuova energia nel presente. I ricordi positivi in particolare possono essere utilizzati per potenziare ed arricchire le nostre risorse nel presente, per ricordarci che dentro noi stessi custodiamo già buona parte delle soluzioni alle situazioni che ci accadono nella vita e sono tutte lì, nel nostro bagaglio di ricordi. Ci ricordano quando siamo stati coraggiosi, quando abbiamo agito nel modo migliore per noi stessi o anche quando abbiamo sbagliato e siamo cresciuti grazie anche a nostri errori.
Ricordi quindi come bagagli e non più come prigioni. Ricordi che ci arricchiscono e non ci catalogano.
Se impariamo ad evocare i nostri ricordi e con essi le emozioni che ci hanno procurato con serenità possiamo vivere con più energia e consapevolezza il nostro presente, accettando quello che possono ancora insegnarci.
I ricordi sono parte di noi, custodiscono la nostra storia. Impariamo ad ascoltarli, a rievocarli, ma anche a prenderne le distanze quando non ne abbiamo più bisogno. L’energia data dai nostri ricordi può aumentare la possibilità di reagire nel modo più positivo e funzionale agli eventi del nostro presente e ci insegnano ad essere più elastici.
Impariamo a prenderci cura di loro ed a scoprirne il potenziale ogni giorno.
I percorsi di counseling possono aiutarci a fare pace con i nostri ricordi e a vederne l’utilità nel nostro presente.
Margherita Verlato Counselor
Ho lavorato molto sui ricordi i primi anni di counseling e ho completamente ribaltato la visione di alcuni personaggi e narrazioni in cui ero intrappolata.
È stato fondamentale per il mio percorso di crescita.